L'evoluzione del concetto di matrimonio
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Il matrimonio esiste fin dall'antichità in diverse forme, riflettendo i costumi e i valori di una società.
In passato il matrimonio serviva al marito per prendere possesso della moglie, quasi a schiavizzarla…solo con il diritto Romano si ebbe un concetto diverso del matrimonio e diventò un accordo libero fra due persone.
Solo con il Cristianesimo il matrimonio assunse il valore di sacramento, e come tale era sacro e indissolubile, con l'unico fine della procreazione.
Partendo dal medioevo il matrimonio si scisse dall'amore ed ebbe solo un puro legame di interesse.
Nel Rinascimento è sempre l'uomo ad essere predominante, la donna è sempre messa da parte, e i matrimoni sono sempre più un espediente per unire terreni e ricchezze.
Nel 600 c'e' il trionfo dell'assolutismo monarchico, l'amore e la fedeltà sono concetti molto astratti vi è molto libertinaggio, al punto che i re sostenevano che fosse sciocco essere fedeli alla moglie, meglio avere un'amante.
Nel 700 finalmente il matrimonio comincia ad avere un significato diverso, con le rivoluzioni americana e francese, i popoli cercano di porre fine in modo definitivo all'arroganza dell'aristocrazia e ci si comincia a sposare per amore.
L'800 con il romanticismo, il matrimonio cambiò volto, da adesso ci si sposa solo per amore, proprio nell'800 nasce una buona parte delle tradizioni che ancor oggi conserviamo, quali l'abito bianco e lungo, i guanti, la torta nuziale il ricevimento.
Oggi in Italia si preferisce sposarsi più maturi spesso dopo un periodo di convivenza, si fanno meno figli, sia per un fattore economico che per una mancanza di tempo, infatti le donne sono più indipendenti e lavorano fuori casa.
Nonostante molte coppie decidano di non sposarsi e di convivere, il matrimonio rimane per la maggior parte delle persone il giorno più bello della propria vita.